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sabato 14 settembre 2019

La Storia Delle Nazionali Americane: Collegiali e Dream Team (Basket, Baseball, Hockey)

Come si sa il Calcio lo hanno inventato gli inglesi, allo stesso modo il Basket è invece prerogativa degli americani.
Sino al 1989, la FIBA vietava ai giocatori americani pro (NBA) di partecipare ai giochi olimpici (nelle altre competizioni, ad esempio il mondiale avrebbero potuto schierarli).
Sino al 1992 saranno sempre i collegiali a difendere i colori americani: le olimpiadi di Barcellona (1992 appunto) segneranno l'esordio del primo vero dream team della storia.
Sino al primo vero dream team della storia, gli USA avevano schierato sempre collegiali (dilettanti) o rappresentative delle forze armate.
Dal 1992 in poi solo giocatori NBA (il top o giocatori medi in alcune occasioni), con l'esclusione delle olimpiade greche del 1998 dove per via della serrata tra proprietari delle franchigie e giocatori, vennero collegiali o qualche americano che giocava in Europa.
I dream team più deludenti, tra mondiali ed olimpiadi, furono quelli del 2002, 2004, 2006, 2019 (con un disastroso settimo posto, dopo esser stati eliminati dalla Francia e poi battuti dalla Serbia nella finale di consolazione per il quinto/sesto posto).
I grandi dream team furono quelli del 1992, 1994 (Dumars, Price, Kemp, Mourning, Shaquille O'Neil, Reggie Miller), 1996 (Barkley, Grant Hill, Hardaway, Pippen, Karl Malone, Olajuwon, Reggie Miller, Payton), 2008 (Jason Kidd, Chris Paul, Wade, Kobe Bryant, Prince, LeBron James, Bosh, Howard), 2010 (Durant, Curry, Love, Derrick Rose, Westbrook, Iguodala), 2012 (Durant, LeBron James, Westbrook, Deron Williams, Chris Paul, Kobe Bryant, Love, Harden, Anthony Davis, Carmelo Anthony), 2014 (Curry, Thompson, Derrick Rose, DeRozan, Gay, Irwing, Cousins, Harden, Drummond, Anthony Davis), 2016 (Durant, Thompson, Irwing, George, Carmelo Anthony, Cousins).
In particolare il dream team del 1992 è ovviamente quello più noto.
Ai tempi gli Stati Uniti vogliono dare spettacolo, stravincere e far capire al mondo intero qual è la squadra numero 1 nella pallacanestro mondiale. L’allenatore selezionato è Chuck Daly, ex allenatore dei Pistons e due volte campione NBA con Detroit nel 1989 e 1990.
Michael Jordan, Magic Johnson e Larry Bird insieme nella stessa squadra.
Il leader dei Bulls, dei Lakers e dei Celtics uniti per la medaglia d’oro. Il resto del team era completato da Scottie Pippen, Charles Barkley, John Stockton, Chris Mullin, David Robinson, Pat Ewing, Karl Malone, Christian Laettner (miglior giocatore della precedente stagione NCAA,unico collegiale e preferito di poco a Shaquille O’Neal) e Clyde Drexler.
Non venne convocato Isaiah Thomas, playmaker dei "Bad Boys" di Detroit, pluricampioni NBA. Forse fu Michael Jordan in persona a porre il veto di fronte al playmaker dei Pistons.
I rapporti tra Jordan e Thomas non erano ottimali e nascono dal trattamento riservato da Thomas a MJ durante l’All Star Game del 1985, in cui giocando da rookie, la guardia dei Bulls doveva essere "evitato" dai compagni su ordine di Thomas.
Ad ogni modo in vista della preparazione alle olimpiadi 1992, celebre un allenamento in cui, Chuck Daly forma due squadre, la bianca guidata da Jordan con Malone, Ewing, Pippen, e Bird e la blu guidata da Magic con Barkley, Robinson, Mullin, e Laettner.
Il girone fa capire a tutti quale sarà la musica contro il team USA.
Scarti abissali, punteggi altissimi per gli americani e bassissimi per gli avversari. I giocatori avversari sembrano sconvolti, si gioca contro un livello differente, contro degli extraterrestri.
117 punti di media nel torneo per i ragazzi di Coach Daly, 44 punti di scarto medio agli avversari, difesa super e in attacco nessuna pietà, cifre impressionanti.
Nei quarti di finale contro Porto Rico, Team Usa continua la sua marcia, 115-77, Mullin miglior marcatore a quota 21, Laettner e Pippen miglior rimbalzista e assistman entrambi a quota 8. E’ tempo di semifinale a Barcellona per gli americani, che affrontano la Lituania guidata da  Marciulionis e Sabonis. Il punteggio è un imbarazzante 127 a 75.
21 punti per Michael Jordan, 8 rimbalzi per David Robinson e 8 assist per Magic Johnson.
La finale è contro la Croazia, stato indipendente a causa della separazione della Yugoslavia, guidata da Drazen Petrovic, che ha già fatto vedere qualcosa del suo incredibile talento dall’altra parte dell’oceano e da un giovane Toni Kukoc. Su quest’ultimo viene applicata una difesa serratissima da parte di Scottie Pippen e Michael Jordan che lo mettono in estrema difficoltà.
117-85 il risultato finale tra USA e Croazia.
22 punti per Jordan e solita distribuzione omogenea tra gli americani.
Medaglia d’oro per gli Stati Uniti, che si sono ripresi la vetta del Basket mondiale, non solo vincendo, ma dominando.
Barkley fu il massimo realizzatore della squadra con 18 punti di media, Magic e Jordan chiusero rispettivamente a 8 e 15 di media.


BASEBALL
A livello di Baseball, furono solo 5 le edizioni ai giochi olimpici: 1992, 1996, 2000, 2005 e 2008.
Invece la storia dei mondiali è ben più vecchia e risalente al 1938 sino al 2011.
Poi il mondiale si è giocato in simultanea (anche se non nello stesso anno) al World Baseball Classic nato nel 2006 ed è stato mandato in pensione (e sostituito) dal 2011 in poi.
Per quanto riguarda il mondiale gli Stati Uniti persero le inaugurali World Series amatoriali del 1938 il primo titolo risale al 1973, seguito da quello del 1974).
In totale furono quattro gli oro (1973, 1974, 2007, 2009 ).
Un po' come per il Basket, anche qui gli USA erano rappresentati da giocatori dei college, mentre Cuba utilizzava i suoi migliori giocatori.
Nel 2007 e 2009 iniziarono a schierare giocatori delle Minors League, la stessa cosa successe con le olimpiadi dal 2000 in poi.
Invece i giocatori pro quindi della MLB si sono visti solo nel 2006 con il World Baseball Classic (sostituì il mondiale ma sostanzialmente si tratta di una competizione ad invito, in base al prestigio delle nazionali, senza tornei di qualificazione).
Qui, a differenza del Basket, la vittoria degli USA non può mai essere scontata visto che squadre come Cuba, Porto Rico, Venezuela, Messico (più Giappone) hanno roster pieni di giocatori MLB.
Il 17 gennaio 2006, gli Stati Uniti annunciarono il loro elenco provvisorio di 60 giocatori.
Poi i 28 definitivi tutti della MLB (tra gli altri Joe Nathan, Derek Jeter, Alex Rodriguez, Matt Holliday, Mark Teixeira, Chase Utley).
Il fatto che 4 Yankees siano stati selezionati per la squadra infastidì il proprietario George Steinbrenner, che si oppose al WBC che si teneva nel bel mezzo dello Spring Training al punto in cui nel complesso della sua squadra a Tampa, in Florida, pubblicò un cartello per scusarsi della loro assenza deridendo il torneo.
Nonostante una sorprendente sconfitta con il Canada, gli Stati Uniti passarono al secondo turno tramite tiebreaker. Tuttavia, le sconfitte al secondo turno contro la Corea del Sud e il Messico permisero al Giappone di avanzare sugli americani attraverso il tiebreak.
Nel 2009 arrivarono al quarto posto, dopo aver perso nel girone contro il Venezuela per 5-3 e nel secondo turno per addirittura 11-1 contro Porto Rico.
Il match decisivo per le semifinali fu proprio contro Porto Rico, con questi avanti per 5-3 al 9 ° inning e con i singoli di Shane Victorino, Brian Roberts e di David Wright che permise agli USA di ribaltare la partita e vincere 5-6.
Poi verranno sconfitti 9-4 in semifinale contro il Giappone.
Nel roster c'erano: Roy Oswalt, Derek Jeter, Evam Longoria, Dustin Pedroia, Jimmi Rollins, David Wright, Curtis Granderson, Ryan Braun, Shane Victorino).
Quattro anni dopo (2013) fu invece Porto Rico a battere ed eliminare la squadra americana 4-3 (che nel girone era stata battuta anche dal Messico).
Americano che convocarono Eric Hosmer, Jimmy Rollins, Derek Holland, Glen Perkins, Craig Kimbrel, Adam Jones, Giancarlo Stanton, Jonathan Lucroy, Gio Gonzalez.
Nel 2017 invece, sconfiggendo il Giappone per 2-1 arrivarono per la prima volta in finale. Nella finale del 22 marzo, affrontarono ancora una volta Porto Rico, battendolo 8-0 e conquistando il primo titolo mondiale di WBC. Dopo la conclusione del torneo, Eric Hosmer, Christian Yelich e Marcus Stroman vennero nominati nella squadra All World Baseball Classic 2017.
Il roster americano comprendeva anche all stars come Chris Archer, David Robertson, Buster Posey, Jonathan Lucroy, Alex Bregman, Paul Goldschmidt, Daniel Murphy, Adam Jones, Matt Carpenter, Nolan Arenado, Ian Kinsler, Giancarlo Stanton, Andrew McCutchen, Christian Yelich.


HOCKEY
Per quanto riguarda l'Hockey, il discorso fatto per il Baseball, si accentua maggiormente.
Storicamente è sempre stato il quarto sport americano dopo Baseball, Football Americano e Basket.
L'Hockey è invece sport nazionale in Canada.
Per questi motivi, nel palmaras americano figurano solo due ori mondiali, vinti nel 1933 e nel 1960 (si trattava delle olimpiadi invernali) e due ori olimpici, vinti nel 1960 e nel 1980.
In particolare il torneo olimpico del 1980 a Lake Placid è considerato uno dei più grandi successi ottenuti dallo sport americano in generale, tale da essere ricordato come il "Miracolo sul ghiaccio": una squadra formata da dilettanti, universitari e qualche professionista (senza grande esperienza) riuscì nell'impresa di sconfiggere i fortissimi avversari dell'Unione Sovietica, aggiudicandosi l'oro.
Quel 22 febbraio del 1980, dalle parti di Lake Placid c’era chi credeva nei miracoli.
Erano gli USA, che come da tradizione si erano presentati con una squadra composta in toto da dilettanti e universitari. Una squadra giovane, scapestrata, che poteva far affidamento solo ed esclusivamente su un tifo di casa che, in tempi di piena Guerra Fredda, sentiva l’identità nazionale come mai prima di allora.
Contro l'URSS in fase di preparazione avevano perso 10-3 però il girone era stato ben giocato con un gioco fisico e duro (batterono anche la forte Cecoslovacchia).
Finale fu quindi.

New York Times: "A meno che il ghiaccio non si sciolga, o a meno che la squadra americana non compia un miracolo, ci si attende che i russi vincano la medaglia d’oro per la sesta volta negli ultimi sette tornei"

Dopo un match fatto di rimonte e ribaltamenti di fronte, gli USA vinsero 4 a 3: e miracolo biblico fu. Un miracolo sportivo che venne rappresentato anche su pellicola, con i film Miracle On Ice nel 1981 e Miracle nel 2004 con un grande Kurt Russell.
Rimase nella storia anche la frase celeberrima pronunciata dal telecronista della ABC Al Micheals negli ultimi 5 secondi della sfida contro l’ URSS: "Do You Believe In Miracles? Yes!"
Quella del 1960 è invece nota come il "Miracolo dimenticato".
Sino al 2002, prima che la NHL, mettesse una pausa, gli USA avevano giocato sempre con dilettanti/collegiali (le altre nazionali con professionisti).
Nello stesso anno gli Stati Uniti ottennero una medaglia d'argento alle Olimpiadi invernali del 2002 con un roster che includeva le star della NHL Adam Deadmarsh, Chris Drury, Brian Rafalski e Brian Rolston.
Sebbene la squadra olimpica del 2006 abbia concluso con un deludente ottavo posto, si trattava di una squadra di transizione, con giovani giocatori della NHL come Rick DiPietro, John-Michael Liles e Jordan Leopold.
Quella del 2010 era composta da giocatori giovani (e future stelle NHL) come David Backes, Dustin Brown, Jack Johnson, Patrick Kane, Phil Kessel, Zach Parise, Joe Pavelski, Bobby Ryan, Paul Stastny e Ryan Suter.
Dopo aver battuto la Finlandia per 6–1, gli Stati Uniti si giocarono la medaglia d'oro, perdendo 3-2 contro il Canada all'overtime. Questa partita venne vista da circa 27,6 milioni di famiglie statunitensi. Questa è stata la partita di Hockey più seguita in America dal 1980 "Miracle on Ice", incluse Stanley Cup e NHL Winter Classic.
L'NHL però dal 2018 ha vietato a tutte le nazionali di invitare qualsiasi giocatore che deteneva sotto contratto. La squadra americana ha avuto un particolare svantaggio, poiché oltre il 31% dei giocatori della NHL sono americani (a confronto, solo il 4,1% sono russi). Di conseguenza, gli Stati Uniti fecero una squadra in fretta e furia con alcuni che giocavano in Europa.
Il torneo venne vinto dalla Russia, potendo schierare giocatori della KHL (con ex NHL del calibro di Pavel Datsyuk, Ilya Kovalchuk e Vyacheslav Voynov).


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