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martedì 11 giugno 2019

La Morte Di John Thomson e Lo Scontro Con Sam English (Old Firm)

John Thomson nacque a Kirkcaldy, in Scozia, il 28 gennaio 1909 e dopo aver lavorato in giovane età in miniera arrivò giovanissimo al Celtic: aveva appena 17 anni.
Non passò molto tempo affinchè Maley del Celtic gli conferisse il ruolo di portiere titolare, per via delle prestazioni non molto convincenti di Peter Shevlin. Le sue buone prestazioni gli fecero poi ottenere di conseguenza la convocazione con la nazionale scozzese ed il debutto arrivò nel maggio del 1930, a 21 anni (vittoria per 2-0 sulla Francia).
Il suo coraggio ai limiti dell’incoscienza esaltava la folla per via delle sue incredibili uscite sia aeree che sui piedi degli avversari.
Si ricorda anche una vittoria contro i maestri inglesi, quando John parò l'impossibile al super bomber Dixie Dean.
In una tournee negli USA venne etichettato come "miglior portiere al mondo".
Nello stesso anno contro l' l'Airdrieonians subì un gravissimo incidente in uno scontro di gioco con tanto di rottura di costole e mandibola.
La madre pregò lui di abbandonare il calcio ma non ne volle sapere.


LO SCONTRO FATALE CONTRO SAM ENGLISH
Il 5 settembre 1931, il Celtic fece visita ad Ibrox Park per affrontare i Rangers, nel crudo ed accesissimo Old Firm.
All’inizio del secondo tempo, in una giocata nell’area del Celtic, il giovane estremo difensore uscendo a valanga si scontrò rovinosamente con Sam English (attaccante dei Rangers).
Il ginocchio di English colpì violentemente il cranio del portiere.
Sebbene all’inizio sembrasse solamente un colpo (sebbene abbastanza duro), molti in campo cominciarono a temere subito il peggio.
Infatti, uno dei giocatori dei Rangers, realizzò sul campo che la vita del suo rivale era in serio pericolo.
Alcuni tifosi del Rangers esultarono per l'infortunio occorso all'avversario (infortunio che costrinse Thomson ad uscire sanguinante in barella) ma furono invitati a smetterla dal capitano Blues David Meiklejohn.
Il giocatore venne trasferito in un centro ospedaliero a Glasgow, dove accurate indagini mediche scoprirono che aveva riportato una rientranza sul cranio di 5 cm di diametro.
Quello stesso pomeriggio iniziò a ad avere terribili convulsioni e, nonostante un’operazione di emergenza proprio per ridurre la pressione intracranica, Thomson morì alle 9.25 di quella notte. Aveva appena 22 anni.
Furono 30.000 le persone che parteciparono ai funerali di John Thomson.
Quasi 80 anni dopo (nel 2008) grazie ad una petizione lanciata dallo scrittore Tom Greig, il suo nome venne inserito nella Scottish Football Hall Of Fame.
Per quanto riguarda l'autore della morte, Sam English, egli venne prontamente esonerato da ogni responsabilità, in quanto apparve chiara ai testimoni che lo scontro fu del tutto casuale.
Questo almeno dalle autorità.
Tuttavia, per il povero Sam la vita divenne un vero e proprio inferno quindi cominciò un terribile periodo di depressione.
Su alcuni terreni di gioco scozzesi poi, non fece che ricevere fischi di disapprovazione ed alla fine, decise per il suo bene agonistico di emigrare in Inghilterra, dove si ritirò nel 1938 ad appena 30 anni di età.



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