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giovedì 14 novembre 2019

Lo Scandalo Degli Houston Astros: Lanci Avversari Intercettati Da Telecamere (Bang)

Il sito The Athletic ha innescato un discreto scandalo visto che, pare, nel 2017 la squadra di MLB degli Houston Astros (vincitori delle prime World Series della loro storia) avrebbe violato le regole della Major League utilizzando un sistema per intercettare i segnali scambiati tra pitcher e catcher inerenti i lanci da effettuare degli avversari e comunicarli ai suoi giocatori nelle partite disputate al Minute Maid Park di Houston.
Gli Astros anche quest'anno hanno raggiunto le World Series, venendo però sconfitti dai Washington Nationals.
La dirigenza della squadra si rifiuta di rispondere alle accuse, ma intanto alcuni ex giocatori di Houston stanno confermando l’imbroglio messo in piedi.
In realtà il "furto" dei segnali è una pratica antichissima nel Baseball e viene realizzata più o meno lecitamente, l'importante è che non si ricorra alla tecnologia.
Due anni fa pare infatti che gli Astros installarono una telecamera puntata verso la postazione di battuta, in modo da riconoscere i segnali fatti con la mano dai ricevitori avversari per comunicare ai lanciatori il tipo di lancio che sarebbe stato effettuato.
Come si sa nel Baseball esistono diversi tipi di lanci, che possono variare in velocità, traiettoria e movimento per confondere il battitore e di conseguenza aiutare i difensori a eliminare i corridori.
Per un battitore conoscere in anticipo che lanciò dovrà andare a colpire è un bel vantaggio.
I segnali ripresi dalle telecamere venivano poi trasmessi in un monitor sistemato all’interno dello stadio, tra la panchina degli Astros e lo spogliatoio.
Quando il segnale veniva captato, qualcuno della squadra lo comunicava ai giocatori in campo battendo dei colpi usando dei bidoni della spazzatura:

1 Bang= Lancio Slider
2 Bang= Lancio Changeup
No Bang=Lancio Fastball

Probabilmente sono stati utilizzati anche altri modi per comunicare i lanci.
Gli Yankees accusarono i texani di aver usato luci intermittenti contro di loro.
I Cleveland Indians beccarono un dipendente Astros che stava fotografando il loro dugout durante l'AL Series 2018. Lo stesso venne beccato mentre fotografava anche quella dei Red Sox.
L’identificazione dei segnali di lancio è una pratica chiaramente vietata dalla Major League: stando alle dichiarazioni di alcuni giocatori, in tanti ancora non si fidano di giocare al Minute Maid Park di Houston e quando ci vanno decidono di cambiare i segnali per non correre rischi, come fatto spesso dai Tampa Bay Rays e dai New York Yankees ai playoff.
Mike Fiers, pitcher in forza agli Astros nel 2017, ha rivelato l'esistenza di questo sistema tecnologico installato al Minute Maid Park.
A suo dire, una telecamera puntata sulle dita del ricevitore trasmetteva il video in una postazione posta tra il dugout e gli spogliatoi della squadra di casa.
Poi come detto, dal dugout partivano segnali acustici che indicavano al battitore il tipo di lancio che sarebbe stato effettuato.
Prima delle World Series 2019, i Washington Nationals furono messi in guardia appunto dalle altre squadre di questa pratica di Houston. Pare che la squadra della capitale abbia utilizzato un complesso sistema di miscelazione per evitare che gli Astros intercettassero i loro segnali.
Sono poi trapelate altre tecniche oltre ai bidoni della spazzatura: da fischi a ronzii (o vibrazioni) di bende elettroniche posizionate sul corpo dei giocatori.


AGGIORNAMENTO GENNAIO E FEBBRAIO 2020
In seguito gli Houston Astros hanno licenziato il loro general manager Jeff Luhnow e l’allenatore A.J. Hinch dopo che questi sono stati riconosciuti tra i responsabili dello scandalo dei segnali rubati emerso lo scorso novembre. Al termine delle indagini sul caso, la Major League Baseball ha disposto anche 5 milioni di dollari di multa (il massimo) e la perdita delle prime scelte nei prossimi due draft. Fra gli squalificati c’è anche Brandon Taubman (ex dirigente degli Astros) licenziato lo scorso ottobre reo di aver rivolto insulti sessisti a delle giornaliste locali. Per l’ex assistente Alex Cora, attuale allenatore dei Boston Red Sox, una squalifica arriverà invece nelle prossime settimane, dato che la MLB ha già detto di ritenerlo uno dei principali artefici.
Mentre i Los Angeles Dodgers sconfitti 4-3 nel 2017 dagli Astros protestano, è stato coinvolto nello scandalo anche Carlos Beltran (neo manager dei NY Mets) che ha deciso di dimettersi dall'incarico.
Il 7 febbraio 2020, Jared Diamond del Wall Street Journal ha pubblicato un rapporto, tratto da una mail inviata da Manfred a Luhnow il 2 gennaio 2020.
Secondo l'articolo, il tutto è nato a settembre 2016 quando un tirocinante di nome Derek Vigoa, che in seguito divenne il senior manager di Astros, diede a Luhnow una presentazione in PowerPoint di quello che chiamava "Codebreaker", un programma per registrare e decodificare i segnali avversari e quindi comunicarli ai baserunner che li avrebbero trasmessi ai battitori. Il rapporto afferma che Codebreaker è stato migliorato nel giugno 2017. Il rapporto afferma inoltre che Codebreaker è stato utilizzato sia in casa che in trasferta. Le operazioni di furto di segni venivano definite "arti oscure" all'interno del front office Astros.
Il rapporto di Diamond afferma che Luhnow non solo era a conoscenza, ma era anche entusiasta di ciò, anche se ha negato di conoscerle alla MLB e nelle dichiarazioni pubbliche.
L'11 febbraio 2020, Rosenthal e Drellich hanno pubblicato un articolo su The Athletic, attingendo alle interviste di sei membri senza nome degli Astros del 2017, che descrivevano Beltrán come il leader della club house e il capofila del sistema di furto di insegne elettroniche.
Nelle ultime settimane lo scandalo si è allargato e ha coinvolto anche i Boston Red Sox, attualmente sotto indagine per lo stesso motivo da parte della MLB. Nel 2018 i Red Sox vinsero le World Series allenati proprio da Alex Cora, assistente degli Astros nell’anno dello scandalo.
In passato c’erano stati già i binocoli, telescopi e, più di recente, pure un Apple Watch. Proprio quest’ultimo caso (colpevoli ancora i Red Sox, che lo usavano per trasmettere i segnali dalla clubhouse alla panchina e poi al battitore) aveva spinto la MLB a multare il club e lanciare due moniti (settembre 2017 e marzo 2018) alle 30 squadre della Lega, minacciando multe e provvedimenti disciplinari. A quanto pare non è servito.
Boston procedeva in modo diverso dagli Astros: utilizzando le immagini decrittate da un monitor posto nella sala dei replay che ogni squadra ha a disposizione proprio per rivedere le azioni e, eventualmente, chiedere agli arbitri la loro revisione. I Red Sox hanno beneficiato del sistema solo nella regular season, perché nei playoff la sala è controllata.
Ma il risultato delle World Series 2017 e 2018? La Major League si dichiara impossibilitata ad agire su questo. Difficile stabilire responsabilità così precise di giocatori che hanno approfittato del marchingegno, difficile dare squalifiche a chi gioca magari altrove finendo con il danneggiare una squadra che non c’entra nulla


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