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domenica 10 novembre 2019

Il Calcio Diretto Di Frank Lampard e Le Critiche Al Sarriball

Il Derby County, fu la prima squadra a credere in Frank Lampard come manager.
Infatti i Rams dopo aver raggiunto la semifinale dei play-off di Championship nella stagione 2017/18, decisero di nominarlo manager (prendendosi appunto molti rischi).
La leggenda del Chelsea succedette a Gary Rowett.
Sperando di ricreare i giorni di gloria del Derby anni '70, la nomina di Lampard suscitò entusiasmo sia per i fan che per i giocatori.
In queste due grandi stagioni da manager (prima con il Derby County, poi come vedremo con il Chelsea) vanno dati i giusti meriti anche all'assistente Jody Morris (grande scopritore di giovani talenti).
Si, proprio il suo vecchio amico Jody Morris colui che il 23 settembre 2001 venne punito insieme allo stesso Lampard, John Terry, Eiður Guðjohnsen a causa di una sbornia rimediata una decina di giorni prima in un hotel di Heathrow (durante la quale i quattro avevano infastidito alcuni turisti statunitensi, già spaventati dagli attentati dell'11 settembre).

Lampard: "Penso che copiare un altro manager sia un errore, devi trovare i tuoi metodi. Non ho certo paura di attingere dai manager che in passato mi hanno allenato, ma non penso di essere simile a nessuno di loro. In termini di stile di gioco voglio proporre un buon calcio, provare sempre a giocare, ma credo anche che rinchiudersi in una sola filosofia sia sbagliato"

Il Derby di Frank Lampard si è schierato principalmente con un 4-3-3 con le ali che si muovevano giocando come numeri 10 per renderlo un 4-3-2-1. Ciò si ripercuote sul fatto che centravanti centrali, ali e centrocampisti centrali giocavano vicini l'uno all'altro, dando luogo alla maggior parte dei loro attacchi, centralmente.
Il principale cambiamento che apportò Lampard furono gli alti ritmi, con e senza palla.

Lampard: "Attaccare. Ho giocato in squadre molto forti e per me era divertente giocarci da giocatore e divertente da guardare. Quindi, ovviamente, io voglio vincere, tutti vogliono vincere nel mondo del calcio ma voglio farlo attaccando, in modo aggressivo e frenetico. Penso che per un club come questo e per molti altri in Inghilterra e Gran Bretagna ed anche i fan vogliano vedere una partita aggressiva e frenetica, quindi è la mia base, questo è il mio inizio. Richiederò un duro lavoro da parte dei giocatori per poterlo attuare. Giocare bene, avere il possesso della palla ma in modo rapido affinchè ci permetta di salire in campo"

L'alto pressing sulla palla è accompagnato da corse in avanti fatte per supportare e correre oltre i giocatori in possesso.
A Lampard piace impostare da dietro, allargando il gioco e creando buoni spazi grazie ai movimenti senza palla.
Nella metà-campo offensiva, il Derby creava triangoli dappertutto.
Ogni giocatore coinvolto nella costruzione aveva almeno due opzioni di passaggio per avanzare ulteriormente con la palla.
Durante la prima fase del build-up, i terzini del Derby occupano posizioni basse e larghe. Questo set-up consente semplici passaggi ed impedisce la congestione a centrocampo, allungando il gioco verticalmente e invitando gli avversari a scoprirsi.
Il passaggio ai centrocampisti centrali innesca il movimento dei terzini che occupano una posizione più alta.
Il Derby provava a giocare la palla sempre in mezzo al campo, avendo i giocatori più creativi, ma avevano sempre un'opzione secondaria nei terzini sempre pronti a spingere in avanti.
Le ali invece non lasciavano punti di riferimento scambiandosi spesso posizione e muovendosi anche centralmente.
Dal punto di vista difensivo, Lampard provava a compattare la squadra, facendo congestionare tutti i giocatori nelle aree centrali. Questo costringe gli avversari a giocare all'esterno, il che rendeva più facile per il Derby spingerli lontani dalla porta.
Del pressing a tutto campo abbiamo già detto (per forzare l'errore degli avversari e recuperare palla), altra caratteristica riguardava l'attaccare gli spazi lasciati dagli avversari.
Se costretti a difendere in profondità, il Derby si difendeva con un 4-4-2.
Dopo aver recuperato la palla in qualsiasi area del campo, il Derby provava a ribaltare subito l'azione con passaggi verticali o portando palla per sostenere l'attacco.
Le squadre che giocavano contro il Derby avevano difficoltà a contrattaccare contro di loro per via degli alti ritmi e per la pressione prolungata dopo la perdita della palla degli uomini di Super Frank.
Inoltre il Derby manteneva almeno quattro giocatori dietro la palla, anche quando attaccava. Ciò consente loro di minimizzare il rischio di subire goal dopo aver perso il possesso.
Il mercato di Lampard si è concentrato su giocatori più giovani in quanto più in grado di adattarsi al suo stile di calcio dinamico, riuscendo a sostenere gli alti ritmi richiesti.
Uno dei talenti principali che Lampard portò al Derby fu il giovane del Chelsea Mason Mount (poi tornato all'ovile in questa stagione e subito titolare).
Mount è il classico numero otto, ruolo simile che Lampard ha occupato durante la sua carriera.
Il numero di inserimenti di Mason Mount durante il gioco è molto simile a quelli di Lampard quando era giocatore.
La sua volontà di correre ed inserirsi in zone in cui può segnare ricorda la carriera del suo manager. Se sarà in grado di continuare su questa linea, vedremo senza dubbio un altro grande centrocampista inglese in grado di segnare valanghe di reti.
Frank Lampard è evidentemente un manager in grado d' implementare uno stile di gioco spettacolare e dominante.
E lo sta dimostrando anche al Chelsea quest'anno, dopo l'esonero di Sarri.
Il tecnico italiano aveva portato il Chelsea al terzo posto in classifica (chiudendo però a 26 punti dal Manchester City e a 25 dal Liverpool) e alla vittoria in Europa League, anche se risultati e gioco erano stati abbastanza altalenanti per tutta la stagione.

Lampard (in un'intervista di marzo 2019 riguardo il Sarriball): "Non puoi sempre giocare il calcio che vorresti fare, perchè esistono delle situazioni diverse e c’è anche l’avversario. E quindi credo che per me rinchiudersi in un solo stile di gioco sia sbagliato. Rispetto gli allenatori che hanno fiducia nella propria filosofia di gioco, ma credo che per Sarri tutto questo parlare che si è fatto del ‘Sarriball’ sia stato una cosa negativa. Per il tecnico è una sfortuna, visto che non credo neanche che sia un termine che ha coniato lui"

Lampard intendeva dire: attenersi sempre e comunque al proprio piano di gioco anche quando non ci sono le condizioni per farlo.
Cioè non avere un piano B.

Poi riguardo il potere dei calciatori nello spogliatoio dei Blues: "È una questione che è stata esagerata a tal punto che è diventata un falso. Anche noi al Chelsea avevamo uno spogliatoio fortissimo, con gente che voleva vincere. E questo, da allenatore, è decisamente il tipo di spogliatoio che vorrei. È facile dire che il problema al Chelsea è il potere dei calciatori. Ma il Chelsea è un club che ha cambiato diversi allenatori. È un club che pretende i risultati"

Tornando a Lampard, la prima stagione da allenatore ha visto un sesto posto a Pride Park appunto con il Derby, con seguente qualificazione ai playoff.
Perso 0-1 in casa contro il Leeds di "El Loco" Bielsa, fu un rocambolesco 2-4 ad Elland Road a portare i Rams a Wembley nella finale.
Tuttavia l'Aston Villa, splendidamente allenata da Dean Smith, vincerà la contesa 2-1 riportando i Villans in Premier League.
Poi è arrivata la chiamata del Chelsea, la sua ex squadra.
Squadra in cui da giocatore, Super Frank, vinse 3 campionati (2005, 2006 e 2010), 2 Coppe di Lega (2005 e 2007), 2 Community Shield (2005 e 2009), 4 FA Cup (2007, 2009, 2010 e 2012), 1 Champions League (2012) ed 1 Europa League (2013).
L'inizio a Stamford Bridge è stato molto difficile, poi però il Chelsea si è ripreso.
Difficile dal punto di vista dei risultati (e del mercato) ma non del gioco.
Hazard è stato venduto per 100 milioni di euro al Real Madrid, poi sono stati ceduti Gary Cahill, David Luiz, Drinkwater ed il flop Higuain è stato rispedito in Italia.
Il mercato ha portato solo Kovacic, poi Lampard ha dovuto affidarsi ai giovani: il già citato Mount (1999), Reece James (1999), Tomori (1997), Pulisic (1998), Abraham (1997), Hudson Odoi (2000), Gilmour (2001).
Il Chelsea aveva iniziato male la stagione perdendo 4-0 ad Old Trafford (colpendo però diversi legni quando la partita era in bilico di punteggio) e la finale di Supercoppa Europea contro il Liverpool ai rigori (altra partita giocata molto bene per almeno 50 minuti).

Emerson: "Con Frank, stiamo provando a giocare a calcio molto diretto, stiamo cercando sempre di attaccare e di essere il più vicino possibile alla porta avversaria. Stiamo creando molte occasioni e sono sicuro che le reti arriveranno. Contro il Leicester, nei primi 15 minuti abbiamo fatto diversi tiri in porta e contro il Manchester United abbiamo colpito sia io che Abraham il legno. Il messaggio di Frank riguarda sempre l'intensità e il calcio verticale ed offensivo, quindi stiamo lavorando per migliorarlo perché sappiamo di avere queste qualità nella nostra squadra. Abbiamo molto potenziale per migliorare andando avanti con un manager che lavora sempre con un occhio di riguardo per le trame offensive. Mi piace molto giocare in modo così offensivo e sono sicuro che i risultati arriveranno"

Infatti i risultati poi sono arrivati sia in Europa (ad esempio vittoria ad Amsterdam contro l'Ajax o in Francia) che in patria (6 vittorie consecutive) spinti da Mount, Pulisic ed Abraham (per il momento quasi capocannoniere in Premier, preceduto solo dall'eterno Vardy).
Il Chelsea con il suo 4-2-3-1 subisce tanti goal ma ne segna ancor di più, per quella che è la squadra più giovane della Premier League.
Frank Lampard non ha esplicitamente citato Guardiola come influenza tattica, ma l'approccio fondamentale del manager del Chelsea: pressing, linee alte, scambi rapidi nei semispazi, è senza dubbio influenzato dal manager del City.


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