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giovedì 1 aprile 2021

Tutte Le Particolarità Dei Ballpark MLB: Muri, Recinzioni, Asimmetrie

Il Baseball è uno sport unico nel suo genere, a causa di regole diverse tra American e Nationals League ed anche perchè ci sono nette differenza tra un ballpark e l'altro. Differenze costruttive tecniche inerenti muri, recinzioni, larghezza delle zone di foul, lunghezza del campo e condizioni meteorologiche che ovviamente possono influenzare la partita e la capacità di una squadra a giocare in un certo modo. Qui Caratteristiche Dei Ballpark: Hitter e Pitcher Friendly avevamo passato in rassegna i ballpark descrivendo quali sono "amici" di lanciatori e quali dei "battitori", in questo si era parlato del Park Factor, in questo della Temperatura  e dei Manti Erbosi Artificiali in questo invece passeremo in rassegna tutti i ballpark descrivendo alcune caratteristiche quali muri particolari, costruzioni asimmetriche, profondità del campo, etc.


Dodger Stadium (Los Angeles Dodgers) 
Costruito nel 1962, il Dodger Stadium assomiglia molto al Kauffman Stadium di Kansas, ma questo californiano è conosciuto per i suoi bassi muri (quattro piedi) negli angoli che consentono alcune spettacolari "rubate" di home run. I muri esterni sono alti. Diventa più difensivo la sera, grazie all'aria più fresca e densa.


Fenway Park (Boston Red Sox)
Il mostro verde (Green Monster) è il pezzo di architettura più famoso nello sport. Ma la bellezza del design di Fenway è molto più profonda del muro di sinistra realizzato per compensare la mancanza di proprietà immobiliari. Al centro, "The Triangle" crea uno spazio in cui solo un prodigioso power hitter può lanciare la palla oltre. Lungo la linea del campo di destra, il "Polo Pesky" si trova a soli 302 piedi dal piatto, trasformando i flyball in looping in HR. Ma allo stesso tempo, il muro si protende indietro drammaticamente mentre si allontana dal palo, raggiungendo rapidamente i 380 piedi, rendendolo il secondo parco più difficile per i battitori mancini per realizzare homer. L'altra cosa che rende bella Fenway è la varietà delle altezze delle varie pareti. Il parco ha le pareti esterne più alte e più corte della MLB (dal "mostro verde" di 37 piedi a sinistra, alla barriera di 3 piedi a destra). Questo ballpark favorisce comunque i battitori.


Kauffman Stadium (Kansas City Royals)
Questo ballpark è stato costruito all'inizio degli anni '70, durante il boom degli stadi polivalenti. Esso ha sempre mantenuto le stesse dimensioni simmetriche associate agli stadi combinati Baseball-Soccer dell'epoca. Si tratta di un ballpark neutro, campo è largo. Clima caldo ed umido.


Rogers Centre (Toronto Blue Jays)
Un po' come quello di Kansas, questo canadese mantiene le dimensioni esterne simmetriche e altezza uniformi di muri e pareti. Lo stadio ha subito una ristrutturazione significativa prima della stagione 2020, che includeva l'abbassamento dell'altezza della recinzione del campo a sinistra. Il layout attuale è simile al Target Field di Minneapolis. Presenta un profondo muro al centro sinistra e un alto recinto a destra. 


Busch Stadium (St.Louis Cardinals)
I Cardinals negli anni hanno modificato solo in minima parte le dimensioni. Anche se i muri sono dritti piuttosto che curvi, lo stadio ha mantenuto a grandi linee la sua forma iniziale. Si tratta di un ballpark pitcher's friendly, al limite neutrale. Non ci sono condizioni estreme.



Guaranteed Rate Field (Chicago White Sox)
Le dimensioni del "New Comiskey" quando è stato inaugurato nel 1991 erano abbastanza simili a quelle del suo predecessore, con i pali foul a 347 piedi da casa base. Una ristrutturazione iniziata nel 2001 ha portato le recinzioni agli angoli a 330 piedi a sinistra e 335 a destra, simile al layout degli anni '70 di Old Comiskey (335 piedi ad entrambi gli angoli). Di conseguenza, il ballpark è diventato maggiormente hitter's friendly rispetto a quello più difensivo del passato. Dimensioni corte sugli esterni.


Oakland Coliseum (Oakland Athletics)
Il Coliseum è forse lo stadio con meno fascino della MLB. È un ex stadio di calcio fatiscente costruito nel 1966 raramente riempito più della metà. Una delle particolarità dello stadio polifunzionale è la seduta a scomparsa che fa salire i muri a sinistra, a destra e al centro fino a 15 piedi. E a causa del layout, i muri del campo sinistro e destro sono a 388 piedi dal piatto, rendendo Oakland uno dei migliori ballpark per colpire i tripli (campo largo), a scapito degli HR (veramente difficili, soprattutto quando spira vento contrario). Si tratta notoriamente di un ballpark difensivo.


Marlins Park (Miami Marlins)
La rimozione della stravagante scultura ha diminuito il fascino di Marlins Park. L'opera d'arte psichedelica e animatronica è stata smontata prima della stagione 2019, ma la recinzione del campo esterno curvava ancora attorno alla sua ex casa. Per la stagione 2020, il muro al centro è stato tolto per cancellare ogni ricordo di ciò che una volta si trovava lì. Rimane un ballpark pitcher's friendly a causa delle dimensioni ma più offensivo del passato.


Miller Park (Milwaukee Brewers)
Le distanze sono quasi simmetriche ma le recinzioni si incontrano ad angoli inaspettati, il che almeno aggiunge un po' di incertezza alle palle colpite sul muro. Stadio abbastanza neutrale, condizioni climatiche anche stabili.


T-Mobile Park (Seattle Mariners)
Storicamente si tratta di un ballpark molto pitcher's friendly. In particolare, un lungo vicolo al centro sinistra consentiva più doppi (e molto più tripli) ai battitori destri che non ai mancini. Negli anni ci sono state delle modifiche per equilibrare le cose ma il centro sinistra rimane più spazioso del centro destra, quindi i destri raccolgono ancora molti più tripli. I muri centrali ed esterni rimangono molto lontani da casa base e quindi diventa difficile colpire HR. Inoltre l'aria di Seattle è umida, ciò rende più difficile il volo della palla. Spesso la conformazione del ballpark porta pure vento contrario ai battitori.


Citi Field (New York Mets)
Quando è stato inaugurato nel 2009, era uno dei ballpark più spaziosi della MLB. Vantava anche alcune recinzioni molto alte. A sinistra "The Great Wall Of Flushing" era alto 15 piedi e lontano 384 piedi. Solo tre anni dopo, accortosi che era troppo difficile fare fuoricampo, le recinzioni sono state spostate e rese alte 8 piedi. Tre anni dopo, un'altra ristrutturazione ha portato la recinzione al centro destra a 10 piedi. Il risultato è un ballpark che rimane difensivo ma meno rispetto al passato.


Tropicana Field (Tampa Bay Rays)
Il campo esterno del Tropicana non è poi così male. Gli angoli sono poco profondi e le pareti a sinistra e a destra sono diritte, piuttosto che curve. Dove il ballpark perde punti, però, è con le sue passerelle sul soffitto (ricordo che si tratta dell'unico ballpark indoor "chiuso"). Non fanno tecnicamente parte del muro esterno, ma nessuno stadio dovrebbe avere ostacoli sopra il campo di gioco che possono interrompere il volo di una palla battuta.


Truist Park (Atlanta Braves)
Il campo sinistro è leggermente più profondo del destro ma il muro a destra è alto 16 piedi. Il risultato è visivamente accattivante e non favorisce molto il colpire da entrambi i lati del piatto. Neutrale e scontato come ballpark, clima caldo ed umido in estate.


Wrigley Field (Chicago Cubs)
L'ex Weeghman Park ha cambiato frequentemente le sue dimensioni man mano che nuove tribune sono state costruite fino a quando nel 1938 si è arrivati al layout attuale. Mentre molti stadi di quell'epoca sono noti per le brevi distanze dagli angoli (Crosley Field e Forbes Field sono tra le eccezioni), qui i muri sono a 355 piedi da casa base. Oggi, questa è la distanza più lunga lungo la linea di qualsiasi campo di Baseball, persino più lontano di Coors Field. Ma nessuno presta attenzione alle misure, per via di siepi ed edera che separano campo da spalti. Un'altra problematica di queste parti sono le forti raffiche di vento (a favore o contro) che sferzano sul campo. Impossibile dire se sia difensivo o offensivo: dipende dal vento che spira da ambo le direzioni (rendendolo hitter o difensivo).


Coors Field (Colorado Rockies)
Qui si gioca un altro sport, a causa dell'aria rarefatta e dell'altitudine. I muri sono molto profondi, il che riduce un po' i fuoricampo ma porta a un numero folle di doppi e tripli (il campo è difficile da coprire). Sarebbe frustrante se la MLB avesse un sacco di ballpark come Coors, ma uno è sufficiente per essere una bella eccezione. Si segnano sempre tante run ed anche se i muri sono profondi, la palla vola più che altrove a causa dell'altitudine quindi ci sono anche HR.


Angel Stadium (Los Angeles Angels)
Le dimensioni dell'Angel Stadium vedono poca profondità nel centro, rendendo Anaheim un posto medio per colpire homer ma molto difficile per ottenere doppi e tripli quindi rimane un ballpark neutrale ma forse a favore dei lanciatori. Molto tipica la fontana.


Comerica Park (Detroit Tigers)
Comerica fu costruito per sostituire l'antico Tiger Stadium (1912–1999), la configurazione originale aveva un muro a centro sinistra alto addirittura 395 piedi, quindi le recinzioni sono state portate prima della stagione 2003 e l'asta della bandiera è stata tolta dal campo. Di conseguenza, il campo è è medio negli angoli con un discreto numero di fuoricampo ma abbastanza profondo nel mezzo. Clima freddo ad inizio e fine stagione favorisce i pitchers.


Great American Ball Park (Cincinnati Reds)
Si tratta di uno dei ballpark più noti e storicamente con maggior numero di HR. Il campo esterno non è molto più grande dello Yankee Stadium ma Cincinnati ha una cosa che il Bronx non ha: un muro molto alto a sinistra. Anche qui sono da tenere in considerazione le condizioni meteorologiche a causa della vicinanza del fiume (dietro lo stadio), temperature umide e campo ristretto favoriscono gli HR.


Nationals Park (Washington Nationals)
Nats Park non sembra così interessante a prima vista. Le distanze lungo le linee e le distanze dal centro sono abbastanza standard. Ma la piccola rientranza dove si trova il bullpen a sinistra e il tabellone alto al centro a destra sono dei bei tocchi di classe. Ballpark neutro.


Progressive Field (Cleveland Indians) 
Peccato per il power hitter destro che deve giocare a Cleveland. Nel complesso, Progressive Field è abbastanza neutro, ma il muro di 19 piedi a sinistra segna il destino di molte palline che sarebbero andate fuori in molti altri stadi. In estate diventa un po' più offensivo.


Target Field (Minnesota Twins)
Quel muro di 23 piedi a destra è il quinto più alto della MLB e funge da ottimo esempio di quanto l'aerodinamica del Baseball possa influire sullo sport. Prima che le palle iniziassero misteriosamente a volare più lontano, i mancini avevano enormi difficoltà a sollevare homer oltre quell'alto confine. Nel 2019, nessuna squadra ha colpito più homer dei Twins. In base al periodo dell'anno, a causa di differenze di temperatura, si segnano più o meno run. Ad inizio stagione è più difensivo a causa del clima freddo, poi diventa neutro o comunque più hitter.


Oriole Park a Camden Yards (Baltimore Orioles)
Camden Yards è un pioniere dei parchi in stile retrò. Una delle caratteristiche della vecchia scuola è il grande tabellone segnapunti integrato nel muro di destra. Si arrampica per 21 piedi in aria, il che fa sembrare molto più impressionante qualsiasi palla colpita su di esso e verso i magazzini dall'altra parte della strada. 


Chase Field (Arizona Diamondbacks)
A Chase Field, il muro al centro è alto 25 piedi. Ciò, combinato con le dimensioni grosse del campo centrale, rende quello di Arizona uno dei parchi con maggiori tripli della MLB. Diventa pienamente hitters con il tetto aperto, a causa del clima caldo.


Globe Life Field (Texas Rangers)
A prima vista, non c'è niente degno di nota nel campo esterno dei Rangers. Ma chi l'ha progettato, ha incorporato delle sorprese nelle dimensioni. La distanza di 329 piedi lungo la linea a sinistra è un tributo al numero 29 di Adrian Beltre, allo stesso modo per i 407 al centro (Ivan Rodriguez) e i 326 a destra (defunto manager Johnny Oates). Nessun'altra squadra di Baseball ha fatto niente di simile, e questo è piuttosto interessante. Il ballpark era offensivo, poi è diventato un po' più neutro.


Petco Park (San Diego Padres)
Petco Park storicamente è sempre stato un ballpark pitcher's friendly, prima che i muri e recinzioni venissero abbassati. Inoltre il ballpark ha qualcosa che nessun altro stadio del Baseball ha. Invece di un palo di alluminio verniciato di giallo nel campo di sinistra che divide il campo dal foul, c'è un edificio di oltre 100 anni. Il parco è stato edificato intorno all'edificio della Western Metal Supply Company, costruito nel 1909. Qualsiasi palla che colpisce a destra dell'angolo dell'edificio è un homer ma complessivamente la lunghezza del campo e l'altezza dei muri lo rendono favorevole ai lanciatori, anche se le dimensioni sono state ridotte per renderlo più offensivo. Il vento oceanico è spesso contrario ai battitori.


Citizens Bank Park (Philadelphia Phillies)
Philly ha una caratteristica diversa da qualsiasi altro parco: un muro centrale che è drammaticamente più basso del resto delle recinzioni. Ciò consente alle palle di essere recuperate. Significa in altre parole che non è troppo difficile per gli outfield saltare e riportare "in" gli aspiranti fuoricampo. Il campo ha comunque dimensioni ridotte a sinistra e destra favorendo HR. Campo neutro/hitter.


Yankee Stadium (New York Yankees)
L'attuale versione dello Yankee Stadium ha le stesse identiche dimensioni del suo predecessore ma nonostante le recinzioni esterne, è molto più facile colpire un fuoricampo (in particolare sul famoso portico corto a destra) a The House That Jeter Built rispetto a The House That Ruth Built. Quando il nuovo stadio è stato inaugurato nel 2009, la squadra ha commissionato uno studio del vento per capire perché la palla volasse più lontano, ma i risultati non sembrano essere stati pubblicizzati. Vento o no, il breve portico è ancora una caratteristica iconica dello stadio. E' un ballpark neutro ma hitters per battitori mancini.


PNC Park (Pittsburgh Pirates)
PNC ha una caratteristica ingegnosa: il muro di sinistra forma un angolo profondo al centro sinistra. Quella zona è la parte più profonda del parco a 410 piedi. L'altra cosa che rende bello lo stadio di Pittsburgh è il muro di destra, alto 21 piedi in onore di Roberto Clemente. Storicamente è un ballpark pitcher's friendly.


Minute Maid Park (Houston Astros)
L'outfield di Minute Maid era una farsa. Il portico corto "Crawford Boxes" non ha un impatto estremo sul gioco (i battitori destri hanno colpito HR a un ritmo approssimativamente medio rispetto alla normalità ma son comunque favoriti sui sinistri). Gli Astros hanno rimosso il pendio noto come Tal's Hill, con il suo pennone e la recinzione profonda 436 piedi, prima della stagione 2017.


Oracle Park (San Francisco Giants)
Colpire un HR a destra all'Oracle Park di San Francisco è una delle cose più difficili da fare nel Baseball. L'angolo destro del campo è a soli 309 piedi da casa base, ma il muro è alto 25 piedi, per quella che è la seconda recinzione più alta in MLB, e si protende indietro con un angolo così severo che la distanza aumenta rapidamente. Quel profondo vicolo del centro di destra rende Oracle un discreto parco per tripli ma si segna generalmente poco. Dimensioni del campo e vento spesso contrario proveniente dalla Baia lo rende difensivo.



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lunedì 15 marzo 2021

I Pericoli Della Vendee Globe: Tempeste, Cicloni, Iceberg, Kelp, Punto Nemo

La Vendee Globe (giro del mondo in barche a Vela istituito nel 1989) prevede la circumnavigazione del mondo in solitaria, senza scalo ed assistenza.
La gara generalmente si svolge da novembre a febbraio in modo di affrontare i Mari Antartici durante l'estate australe. Si parte da Les Sables d’Olonne in Francia, per poi dirigersi nell’Atlantico nelle calme equatoriali (dette "Doldrums") e nelle alte pressioni delle Azzorre e di Sant’Elena. Poi si doppia Capo di Buona Speranza e inizia una cavalcata senza respiro negli oceani del Sud (ci si dirige verso Est attorno all'Antartide). Più ci si spinge a Sud-Est e più aumentano i rischi (per via di iceberg, mari gelidi, depressioni e tempeste fortissime. Il problema degli iceberg è soprattutto di notte perchè uno scontro potrebbe essere fatale, presenti anche blocchi galleggianti chiamati growler). Tra i 40° e i 50° di latitudine Sud ci sono molte depressioni che caratterizzano l’area. Tra la Nuova Zelanda e Capo Horn le barche passeranno anche per il cosiddetto "Punto Nemo", il punto in oceano lontano circa 2800 km da qualsiasi terraferma (diventato anche il cimitero dei satelliti). 
Punti obbligatori sono un passaggio situato a sud del Sudafrica, un passaggio a sud ovest dell'Australia, un passaggio a sud est dell'Australia e un passaggio nell'Oceano Pacifico.
Doppiato Capo Horn si risale l’Atlantico per ritornare al porto di partenza e chiudere l’incredibile avventura.


CAPO HORN
Per i concorrenti ,il passaggio forse più rischioso è quello di Capo Horn (punto di incontro tra Oceano Atlantico e Pacifico). Si può notare, sotto la superficie dell’acqua, la conformazione del fondale che passa verticalmente da oltre 4000 metri di profondità a meno di poche centinaia in corrispondenza della piattaforma continentale. Oltre Capo Horn con meteo avverso tutta la forza delle lunghe onde dell’Oceano Pacifico viene disturbata da questo muro verticale portando le onde a divenire ripide e frangersi pericolosamente. 
Inoltre il moto ondoso incontra in corrispondenza di Capo Horn una strettoia, un vero collo di bottiglia, il Passaggio di Drake dove con brutto tempo le onde superano frequentemente i 10 metri. Altri luoghi ugualmente temuti sono i banchi di Terranova al largo del Canada (che si affrontano durante una OSTAR) e il Golfo di Guascogna (dove faranno rientro i concorrenti del Vendee Globe per arrivare a Les Sables D’Olonne). Doppiata l’isola si può navigare verso lo stretto di Le Maire, il passaggio fra la Tierra del Fuego e la Isla de los Estados, o passare a est di quest’ultima. Lo stretto di Le Maire è molto ampio, oltre 10 miglia e con fondali profondi che consentono solitamente un facile passaggio ma le acque sono soggette a forti correnti di marea che si alternano ogni sei ore prima verso sud poi verso nord (in caso di vento forte e contrario si possono incontrare condizioni di mare davvero avverse). 
Nonostante nell’emisfero australe si corra in estate, le temperature nella zona della Tierra del Fuego sono molto rigide (godendo dell’influenza delle acque calde della Corrente del Golfo, hanno temperature medie molto più basse). 


ISOLE FALKLANDS
Lasciati i mari del Sud alle spalle, gli skipper potranno passare a Est o a Ovest delle isole Falklands. La scelta di solito è dettata dalla situazione meteorologica che ogni concorrente incontra e il timing rispetto alla formazione, sviluppo e dislocazione delle depressioni che si originano in Patagonia è di volta in volta diverso.
Passare troppo vicino alle Falklands presenta un rischio aggiuntivo, quello di incappare in rami di kelp, alghe molto lunghe che crescono verticalmente e hanno l’aspetto di liane di circa 20-25 metri che vengono strappate dalle mareggiate e si trovano in abbondanza alla deriva intorno a queste isole. Il kelp è un’alga il cui tronco raggiunge vari centimetri di diametro ed è molto resistente, una barca che si trovasse a raccogliere dei rami di kelp intorno alla chiglia sarebbe sicuramente costretta a faticosi tentativi di manovra a vela per liberarsi.


NAVIGAZIONE VERSO NORD
Superata la latitudine delle Falklands abbiamo un rapido aumento della temperatura, tuttavia durante la fase di transizione dai 40 Ruggenti all’Aliseo di Sud-Est abbiamo una zona di venti prevalentemente contrari, specie all’altezza di Rio de Janeiro dove l’Aliseo solitamente curva in senso antiorario. 
La navigazione verso Nord, una volta agganciato l’Aliseo, sarà rapida e facile ma gli skipper dovranno scegliere con cautela dove attraversare la zona di convergenza intertropicale, il famoso dolldrum inglese. 
La rotta per Les Sables è guidata da due principali fenomeni meteorologici, le depressioni che si formano negli Stati Uniti e attraversano il Nord Atlantico e la posizione dell’Anticiclone delle Azzorre (dove si formano tempeste tropicali molto forti in depressioni poco profonde; a volte le depressioni si trasformano in cicloni), che replicano in modo speculare in questo emisfero le depressioni della Patagonia e l’Anticiclone di Sant’Elena.
La fase di transizione dai profondi fondali dell’Atlantico ai fondali relativamente bassi della piattaforma continentale può generare anche qui mare molto agitato e pericoloso.
Altri rischi sono eventuali collisioni con navi commerciale e soprattutto con barche da pesca nell’ultima mezza giornata di navigazione. Proprio quando tutto sembra finito, si attraversa infatti una delle zone più densamente trafficate dell’intera regata.


ALCUNE TRAGEDIE
Durante la Vendee Globe tanti sono gli episodi pazzeschi. Basta pensare alla storia di Bertrand de Broc, che nell’edizione del 1993 fu colpito violentemente al volto dalla scotta della randa, procurandosi una ferita alla lingua ed un'emorragia. Essendo da solo in mezzo all’Oceano Atlantico de Broc si ricucì da solo la lingua assistito dai medici via radio, per proseguire poi la regata. C'è anche chi, una volta subiti danni, cerca rifugio in qualche baia di qualche isola sperduta, e si mette all’ancora cercando di effettuare le riparazioni senza assistenza per poter proseguire la gara senza essere squalificato.
Ci sono stati vari salvataggi avvenuti nelle varie edizioni, perché quando si è sperduti nell’oceano i primi che possono accorrere in caso di necessità sono proprio gli altri concorrenti. Cadere in mare è sempre l’ipotesi più pericolosa, come nel caso di Gerry Roufs, il cui beacon satellitare ha smesso di trasmettere la posizione 397 miglia a sud del "Punto Nemo" nel 1997. 
La barca fu ritrovata nelle coste del Cile 7 mesi più tardi, deserta, il suo skipper disperso in mare. E come lui altri due skipper non sono tornati a casa, Mike Plant e Nigel Burgess. 


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martedì 9 marzo 2021

Aston Martin Sceglie Crypto.com Come Sponsor

L'ex Racing Point, ormai diventata Aston Martin F1, dal 2021 parteciperà al campionato mondiale di F1 che inizierà il 26 marzo in Bahrain.
Il team inglese ha sede a Silverstone. La cosa interessante è che il team ha annunciato una partnership pluriennale con la piattaforma di criptovaluta Crypto.com (fondata nel 2016).
Come parte dell'accordo, la coppia collaborerà per portare esperienze esclusive ai fan del team e agli sponsor, mentre il logo Crypto.com comparirà proprio sulla carrozzerie delle auto.
Si tratta di un marchio di criptovaluta in rapida crescita che recentemente ha superato 10 milioni di utenti. 
La partnership segna la prima del suo genere in Formula 1, anche se gli exchange di criptovaluta hanno iniziato ad espandersi in vari sport, tra cui Nascar e Premier League (calcio inglese).
La casa automobilistica inglese è stata una delle prime case automobilistiche ad accettare Bitcoin e altre criptovalute come Ethereum e Ripple per gli scambi.
I modelli di auto di Aston Martin, quindi DB5, DB6, Vantage V8 e V12, possono essere acquistati con Bitcoin e Ethereum su Autocoincars.com.
In seguito, altri produttori di auto di lusso si sono tuffati nel mondo crypto. Tesla di Elon Musk e la casa automobilistica italiana Mazzanti hanno recentemente stipulato accordi per consentire alle persone di acquistare il loro prodotto in Bitcoin.

Il team Aston Martin, Lawrence Stroll: "Sono molto impressionato dalla visione del management di Crypto.com e dall'enorme velocità con cui sta crescendo la loro piattaforma. Sono sicuro che questa partnership porterà nuove prospettive alle nostre attività ed introdurrà entrambi i marchi a un nuovo pubblico. Siamo un team molto moderno"

Kris Marszalek, co-fondatore e CEO di Crypto.com, ha dichiarato: "Siamo estremamente entusiasti di collaborare con l'Aston Martin Cognizant Formula One Team. C'è una forte sovrapposizione tra i nostri marchi e le aspirazioni dei nostri clienti. In soli 4 anni abbiamo costruito la piattaforma crypto più sicura e in più rapida crescita al mondo, che offre servizi a oltre 10 milioni di clienti in tutto il mondo. Siamo orgogliosi di collaborare con Aston Martin, che tornerà a competere nelle gare del Grand Prix: saremo la prima piattaforma crypto a sponsorizzare un team di F1"

Nelle ultime settimane, il team ha stipulato accordi anche con Best Water Technology (BWT), la società di software cloud e di gestione dei dati Netapp, lo specialista di sicurezza informatica SentinelOne e Girard-Perregaux (società di orologi di lusso).


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giovedì 4 marzo 2021

I Contrasti Tra Ibra e Lukaku Al Manchester Utd: Stop Sbagliati e Riti Voodoo

Ibrahimovic e Lukaku dettano legge in Serie A però se vediamo i loro numeri in Premier League, sono tutt'altro che rosei o comunque ben inferiori a ciò che si sta vedendo in Italia. Al Manchester United iniziarono solo una volta titolari entrambi (con Mourinho): il 26 dicembre 2017 contro il Burnley.
Ibrahimovic, praticamente un fantasma in campo, fu sostituito a fine 1t da Lingaard.
Lo svedese al Manchester Utd chiuse la prima stagione con buoni numeri: 28 presenze e 17 gol, la stagione successiva 5 presenze e 0 gol. In totale, comprendendo anche coppe nazionali ed europee, 53 presenze per 29 gol. Tra la media più bassa della sua lunga carriera. Con il Manchester Utd vinse anche l'unico suo titolo europeo, ovvero l'Europa League 2016/17 battendo l'Ajax in finale (per altro lo svedese non giocò nemmeno la partita).
Lukaku in Inghilterra, giocò con il Chelsea (10 presenze e 0 gol), con il WBA (35 presenze e 17 gol), Everton (141 presenze e 68 reti) ed infine con il Manchester Utd (66 presenze e 28 gol).
16 e 12 reti rispettivamente con il Manchester Utd nel 2018 e 2019 (34 e 32 presenze).
Il derby di Coppa Italia tra Inter e Milan verrà ricordato soprattutto per la lite e la rissa sfiorata tra Ibrahimovic e Lukaku. 
I labiali dei due, le telecamere e i microfoni a bordocampo, "aiutati" dall'assenza di pubblico, hanno permesso di captare le frasi incriminate. Ibra sorride in maniera provocatoria e poi dice: "Chiama tua mamma, vai a fare i tuoi riti voodoo di m***a, piccolo asino"

In Inghilterra fece scalpore sui tabloid quando Lukaku rifiutò di rinnovare il contratto con l’Everton su consiglio della madre Adolphine, donna di origine congolese, che in un rito voodoo avrebbe ricevuto il suggerimento di far andare il figlio al Chelsea.
Moshiri (proprietario dell'Everton): "Romelu ha chiamato sua madre, che era in pellegrinaggio in Africa o non so dove. E per qualcosa legato al voodoo gli ha detto che doveva andare al Chelsea"

In realtà queste parole offesero il belga, anche perchè avevano chiari connotati razzisti (Lukaku disse che la madre non svolgeva nessun rituale e che la sua famiglia era cattolica).
Lukaku poi lasciò in effetti l'Everton ma per firmare con il Manchester United, dove trovò proprio Ibra. Romelu ha subito capito l'offesa del numero 11 del Milan e ha replicato: "Vuoi parlare di mia madre? Perché? Fottiti, tu e tua madre. Parliamo della tua, di mamma: è una p..."

Poi Ibra sorridendo continuava a dire: "Ti aspetto dopo". Nel tunnel poi si sono cercati, ma la dirigenza nerazzurra e i compagni hanno fermato il loro attaccante prima che la lite degenerasse.
I contrasti tra i due nascono nella stagione 2017/18, quando condividevano lo spogliatoio del Manchester United. A rivelare un aneddoto particolare fu proprio Ibra: "Allo United facemmo una scommessa: gli avrei dato 50 sterline per ogni stop giusto. Lui mi disse: "E se li azzecco tutti, cosa mi dai?". Nulla - risposi io - semplicemente ti rendo un calciatore migliore. Per la cronaca, non accettò mai. Forse aveva paura di perdere..."

Insieme poi giocarono solo 7 partite per un totale di 126' e solo una volta insieme da titolari come detto. Eppure Lukaku quando ha potuto ha parlato bene del collega: "Ricordo una sessione di allenamento: poiché eravamo entrambi attaccanti, non siamo mai stati nella stessa formazione e, a un certo punto, c'è stata una sfida 50/50. E mi è venuto addosso in pieno. È stato allora che ho capito che questo ragazzo vuole competere e questo ragazzo vuole lottare per il suo posto. Ecco perché mi ha cambiato. Mi ha aperto gli occhi. Il ragazzo ha dovuto lottare per essere nella posizione in cui si trova"

"Nel mondo di Zlatan non c'è posto per il razzismo. Siamo tutti della stessa razza, siamo tutti uguali!! Siamo tutti giocatori alcuni meglio di altri"


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giovedì 25 febbraio 2021

La Storia Di Rubin Carter: Arrestato Ingiustamente Per Triplice Omicidio (Boxe)

La storia di Rubin Carter "Hurricane" è del tutto particolare.
Nato il 6 maggio 1937 a Paterson, New Jersey, in una famiglia con sei fratelli, ebbe i primi problemi con la legge appena compiuti i 14 anni (per aggressione e furto).
Nel 1954 scappa e si arruola nell'esercito.
Superato l'addestramento a Fort Jackson, Carolina del Sud, viene trasferito in Germania, dove inizia a fare Boxe. Non è però un buon soldato e per quattro volte in 21 mesi finisce davanti alla Corte Marziale per insubordinazione: lo giudicano non idoneo al servizio e lo congedano nel 1956.
Al ritorno in New Jersey lo arrestano e lo condannano per una fuga dal riformatorio.
Sconta la pena ma incorre subito in un altro incidente di percorso: aggredisce e rapina una donna di mezza età e ritrova subito il carcere del New Jersey, che lo ospita questa volta sino al settembre 1961. Continua poi a boxare e pare possa diventare un campione.
Nonostante la piccola statura (170 cm), Carter combatte da peso medio e gli avversari temono lo sguardo e la testa rasata li intimidisce.
Nasce il nomignolo "Hurricane" ("Uragano"), che lo accompagnerò per tutta la sua breve ma emozionante carriera.
Rubin batte avversari di valore: Holley Mims, Gomeo Brennan e George Bentos sono le sue credenziali del 1963, tanto che nel luglio di quell’anno la rivista Ring Magazine lo inserisce nella sua "Top 10".
Diventa sfidante al titolo mondiale dei medi, allora detenuto da Joey Giardello.
Il match si disputa a Philadelphia, Carter è in vantaggio ai punti, ma i giudici all'unanimità ribaltano il verdetto: a bordo ring si scatena un vero e proprio putiferio, ma Carter non inoltra alcun reclamo.
Sempre nel 1964, Carter prende posizioni radicali durante i violenti disordini razziali scoppiati a luglio nel ghetto di Harlem dopo che un poliziotto aveva ucciso un ragazzo nero di 15 anni.
Un atteggiamento ribelle (per i tempi ma forse anche per oggi) per il quale è controllato attentamente dalla polizia di Paterson.

IL TRIPLICE OMICIDIO NEL LAFAYETTE BAR
Poco dopo comunque, arriva il dramma che ne chiude la carriera: il 17 giugno 1966, presso il Lafayette Bar di Paterson, New Jersey, intorno alle 2,30 del mattino due uomini di colore entrano nel locale e sparano all'impazzata.
Due morti, un'altra donna muore un mese dopo per le ferite riportate, il solo sopravvissuto perde un occhio.
Il criminale Alfred Bello è presente e avverte la polizia. Gli assassini sono a suo dire due uomini di colore che sono scesi da un’auto bianca. E la macchina di Rubin Carter coincide con quella vista dai testimoni: anche il suo amico, John Artis, viene fermato dalla polizia, che li porta sul luogo della strage. Nessuno prende le impronte digitali dei due né li sottopone alla prova del guanto di paraffina per capire se avessero sparato di recente. Vengono quindi lasciati andare, ma in seguito la polizia trova nella macchina di Carter una pistola calibro 32 e dei proiettili per fucile calibro 12, gli stessi usati nell'omicidio al bar.
Alfred Bello supera l’esame della macchina della verità e viene considerato attendibile, contribuendo così alla condanna di Carter (allora 30enne) e Artis.
Oltre a ciò, sulla sentenza probabilmente influiscono i suoi piccoli precedenti ed anche la giuria interamente bianca che di fatto interrompe una carriera che vantava, fino a quel momento, 27 vittorie, 12 sconfitte e un pareggio in 40 incontri, con 8 KO e 11 KO tecnici.
In seguito Bello ritratta la testimonianza e Carter e Artis chiedono un nuovo processo, che viene però negato dal giudice.
Nel 1975 Bob Dylan dedica la canzone "Hurricane" (dell'album "Desire") proprio a Carter e spinge anche per la riapertura del caso, l’anno successivo la Corte Suprema degli Stati Uniti concede un nuovo procedimento, durante il quale Bello cambia nuovamente versione e torna a sostenere la colpevolezza dei due: Carter e Artis vengono nuovamente condannati all'ergastolo (stavolta anche due afroamericani nella giuria), ma dopo tre anni i loro avvocati si appellano alla Corte Federale.
Bob Dylan e la casa discografico vengono anche denunciati per diffamazione (per i versi della canzone).
Si arriva così al 1988, quando i procuratori del New Jersey archiviano gli atti d'accusa originali, facendo quindi cadere l'intero procedimento.
Nel mentre però i due si erano fatti ben 19 anni, per un triplice omicidio mai commesso.
A 48 anni Carter torna libero ed entra a far parte di un'associazione che si batte per le vittime incolpevoli e ingiustamente carcerate.
Hurricane è morto nel 2014 (a 76 anni), per un tumore alla prostata.


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sabato 13 febbraio 2021

La Storia Di Charles Barkley: Risse, Alcol, Gioco D'Azzardo e Trash Talking

Spot Nike (1993): "Non sono un modello da seguire. Non sono pagato per essere un modello. Sono stipendiato per scatenare l'inferno su un campo da Basket. I genitori dovrebbero essere dei modelli. Il fatto che io schiacci un pallone dentro non canestro non significa che dovrei crescere i tuoi bambini"

Charles Barkley fu uno dei più grandi giocatori NBA a cavallo tra gli anni '80 e '90, in quanto era un grande realizzatore, rimbalzista e capace anche di fornire molti assist.
Scelto con la chiamata numero 5 dai Philadelphia 76ers nel draft del 1984 (due slot dopo Michael Jordan), in molti intravedevano per lui una carriera da rimbalzista (effettivamente chiuderà con una media di 11.7 in carriera).
Alto 196 cm e con un peso che oscillava tra i 113 e i 129 kg. Ala grande ma adattabile anche da ala piccola e, in maniera più rara, centro, Barkley era veloce, esplosivo, elastico e con grande forza fisica.
Barkley rientra nelle leggende NBA a non aver mai vinto il titolo, anche se si avvicinò al grande traguardo a Phoenix dopo 8 anni turbolenti a Philadelphia. Con medie di 25.6 punti, 12.2 rimbalzi e 5.1 assist, Barkley vinse il premio di MVP della regular-season ma venne battuto in finale dai Chicago Bulls di Michael Jordan per 4-2. Fu quello il più grande rimpianto della carriera, perché non ebbe mai più un'altra occasione per via di infortuni ed altri problemi fuori dal campo. Inoltre gli Houston Rockets emergevano come nuova realtà dominante a Ovest. Phoenix venne eliminata per due anni consecutivi in Finale di Conference proprio dai Rockets e quando, nel 1996, Barkley scelse di firmare con i grandi nemici unendosi a Clyde Drexler e Hakeem Olajuwon, il ciclo era ormai giunto alla fine. 


PROBLEMI FUORI DAL CAMPO
Barkley era tanto forte a giocare quanto a cacciarsi nei guai grazie alla sua personalità bipolare, che univa momenti istrionici di grande simpatia ad altri di pura rabbia quasi incontrollata. Barkley sapeva scherzare con il pubblico, ma era ben conscio che molti dei suoi comportamenti non fossero da imitare: il carattere lo portava spesso a eccedere dentro e fuori dal campo, con discussioni con gli arbitri, risse e scazzottate rimaste nella storia, come quelle che coinvolsero Bill Laimbeer (Detroit Pistons) e Shaquille O'Neal (Los Angeles Lakers).
Ad O'Neal gettò il pallone in testa in un'azione di gioco e il centro dei Lakers ovviamente perse la testa.
Per questo motivo, ha sempre rifiutato l'etichetta di "modello", sconsigliando gli adolescenti di vedere nei grandi sportivi dei riferimenti comportamentali da imitare.
Il suo incidente più famoso coinvolse proprio una giovane tifosa, colpita da un suo sputo tra le prime file diretto invece a uno spettatore che lo stava insultando con frasi razziste. Barkley, che ricorda ancora quella scena come il momento più basso della sua carriera, riuscì poi a fare amicizia con la ragazza e la sua famiglia, invitandola ad assistere a molte altre partite in parterre e conquistandola come soltanto lui sapeva fare.

"Non so un accidenti dell'Angola ma l'Angola è nei guai" 
(prima della partita del Dream Team contro gli africani)

Alle Olimpiadi del 1992, Barkley cominciò il torneo rifilando una gomitata a un giocatore angolano, Herlander Coimbra, in una partita vinta di 68 punti, ma proseguì giocando su livelli altissimi e chiudendo come miglior realizzatore della squadra (16.3 punti di media) davanti a Karl Malone. Il suo apporto nella finale vinta contro la Jugoslavia fu determinante. La convocazione nel Dream Team e la medaglia olimpica furono un enorme stimolo per il prosieguo della carriera, infatti all'epoca Barkley stava cadendo in depressione: "In quel periodo, pensavo di fare schifo anche io", avrebbe poi dichiarato.
Quando stava per lasciare Philadelphia, era talmente emozionato che organizzò una serata con gli amici per festeggiare. Non vedeva un futuro per i Sixers e voleva a tutti i costi giocare per una contender al titolo. L'alcool scorreva da parecchie ore, quando ricevette una chiamata per informarlo che la trade era improvvisamente saltata e che proprio quella sera i Sixers avevano una partita.

"Non mi ricordo assolutamente nulla di quella partita. Ero ubriachissimo e avevo una fame assurda. Non ho idea di cosa sia successo in quel match"

Barkley non è sicuro nemmeno dell'anno, ma dovrebbe essere la stagione 1992, la sua ultima con i Sixers (poi andrà a Phoenix).
A Houston, nel 1997, venne incriminato dalla giustizia statunitense per aver gettato un uomo dalla finestra di un bar di Orlando. L'accusa fu di aver provocato una rissa, di condotta disdicevole, di atteggiamento criminale e di resistenza, non violenta, a pubblico ufficiale. Barkley era in Florida per giocare una partita con gli Orlando Magic e, dopo un diverbio con un uomo, quest'ultimo avrebbe tirato un bicchiere verso di lui e le tre donne che erano al tavolo con il giocatore. Barkley prese l'uomo e lo scaraventò fuori dal locale, provocandogli alcune ferita al braccio destro. La guardia dei Rockets sarebbe poi uscito dal bar per proseguire la conversazione, ma alcune guardie lo fermarono. A quel punto Barkley si girò verso l'uomo e disse: ''per quello che mi interessa puoi anche restare lì e morire''.
Oggi Barkley che ha avuto problemi anche con il gioco d'azzardo (nel 2006 perse 10 milioni di dollari) è analista tecnico in TV e riesce a farsi ancora sentire come quando nel 2017 disse a LeBron James di "smetterla di piagnucolare come un bambino".

James: "Barkley è un hater! Nella sua vita ha sputato ad una bambina, ha passato il weekend prima dell’All Star Game a fare festa a Las Vegas presentadosi poi in ritardo. Io King James, in 14 anni (di regno) non ho mai avuto problemi. Sir Charles è inoltre pieno di debiti. Sa dove trovarmi per discutere, ma che non venga a stringermi la mano sorridendo come se niente fosse, sono stanco di stare zitto"


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venerdì 5 febbraio 2021

Classifica Dei Calciatori Più Costosi 2021 (CIES Football Observatory)

La classifica semestrale del CIES Football Observatory riguarda i giocatori di maggior valore dei principali 5 campionati europei (Premier League, Liga, Bundesliga, Serie A, Ligue1) stilata secondo un algoritmo. L'attendibilità dell'algoritmo è stimata con un buon 85% (questo dal 2010).

Quali sono i parametri presi in considerazione?
1) Età
2) Durata del contratto
3) Status internazionale
4) Progressi in carriera
5) Prestazioni sia con club che nazionale (gol, assist, minuti giocati, dribbling, passaggi, etc)
6) Società di appartenenza (risultati e traguardi finanziari)

Il valore massimo stimato è stato calcolato per il 23enne attaccante del Manchester United Marcus Rashford: 165 milioni di euro. Con soli 18 mesi di contratto rimanenti, l'ex leader Mbappé scende al quinto posto.
L'attaccante norvegese Erling Haaland è al secondo posto con un valore di trasferimento stimato di 152 milioni di euro. Il 22enne inglese Trent Alexander-Arnold completa il podio. L'esterno del Liverpool è il difensore più costoso al mondo davanti ad Alphonso Davies del Bayern Monaco (139 milioni di euro) e Rúben Dias del Manchester City (127 milioni di euro). I massimi valori stimati per centrocampisti e portieri sono stati registrati per Bruno Fernandes (151 milioni di euro) e Ederson Moraes (80 milioni di euro). Al sesto posto l'inglese del Borussia Dortmund, Jadon Sancho.
Con solo sei mesi di contratto rimanenti, Lionel Messi è al 97° posto con un valore stimato di 54 milioni di euro. Nonostante le sue buone prestazioni, il 35enne Cristiano Ronaldo (47 milioni di euro) è solo 131esimo. Ciò è dovuto principalmente alla sua età e alla durata relativamente breve del suo contratto con la Juventus (fino a giugno 2022). 
La classifica completa può essere trovata qui: CIES Football Observatory


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